Il concordato in continuità ferma l’interdittiva antimafia
Il Tar Liguria, con il provvedimento urgente del 18 settembre, allinea la procedura antimafia e quella di risanamento, dando precedenza alla seconda. Il caso analizzato dai giudici amministrativi riguardava un’impresa di trasporti, la cui attività figura tra quelle esposte al rischio di infiltrazione mafiosa (come lo smaltimento di rifiuti, i servizi funerari e di ristorazione, la fornitura di calcestruzzo). Qualora, in tali settori, la prefettura verifichi il rischio di tentativi di infiltrazione mafiosa, vi può essere il diniego di iscrizione in white list o l’informativa antimafia, con conseguente paralisi dell’attività esercitata. L’impresa a cui è negata l’iscrizione nella white list perde infatti le autorizzazioni amministrative di cui sia già in possesso: nel caso in esame, l’interdittiva privava l’impresa dell’autorizzazione a effettuare servizi di trasporto conto terzi.