Rassegna Fiscale

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Crediti tributari ‘forti’ nel concordato preventivo

Il divieto di trattamento deteriore dei crediti tributari, proposto all’Erario mediante la proposta di transazione fiscale nell’ambito della crisi d’impresa, non trova applicazione nell’accordo di ristrutturazione dei debiti, ma solo nel solco del concordato preventivo. A confermarlo, ieri, l’Agenzia delle Entrate nel corso di Telefisco, superando la tesi dalla stessa in precedenza sostenuta con le circolari n. 16/E/2018 e n. 34/E/2020. Quel che rileva ai fini dell’approvazione della proposta di transazione fiscale non è la comparazione con il trattamento di altri creditori, ma la convenienza di quello offertole mediante la proposta di transazione fiscale rispetto alla liquidazione giudiziale dell’imposta debitrice. Tale alternativo soddisfacimento deve essere determinato, mediante una simulazione del riparto dell’attivo che verrebbe attuato a favore dei creditori nella liquidazione giudiziale, rispettando l’ordine delle legittime cause di prelazione, trovando esse rigorosa applicazione in detta procedura. 


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