Lettere d’intento, sanzioni fino al 100% dell’imposta per lo splafonamento
Monitoraggio costante degli acquisti senza imposta per gli operatori che utilizzano le lettere di intento. In caso di errori nella fattura, infatti, si rischiano sanzioni fino al 100% dell’imposta. Sono i chiarimenti che l’Agenzia delle Entrate ha fornito nel corso di Speciale Telefisco 2023, in risposta a un quesito relativo al caso in cui l’esportatore abituale riceva una fattura non imponibile, nel limite del proprio plafond disponibile, ma per un importo superiore alla dichiarazione d’intento rilasciata dal fornitore. Può incorrere in una sanzione pari al 100% dell’imposta, con un minimo di 250 euro, l’esportatore abituale che riceve una fattura non imponibile, nel limite del plafond disponibile, ma per un importo superiore alla dichiarazione d’intento rilasciata al fornitore. Questo, se non provveda alla sua regolarizzazione nei termini e con le modalità indicate. Se l’emittente non regolarizza la fattura, il cessionario deve provvedere inserendo nel SdI una ‘autofattura-denuncia’, codice documento TD21 (autofattura per splafonamento).