Albo avvocati senza mele marce
Chi aspira ad esercitare la professione forense deve tenersi lontano dai guai. Il Consiglio nazionale forense ha rigettato, infatti, il ricorso di un aspirante legale che si era visto negare la possibilità di svolgere il praticantato a causa di una condanna risalente nel tempo e di alcuni procedimenti penali in corso. Comportamenti che, per l’organo giudicante, avrebbero finito per ledere l’immagine e la dignità della professione, facendo difettare la ‘condotta irreprensibile’, requisito necessario per indossare la toga secondo le disposizioni dell’ordinamento professionale forense. Il ricorrente aveva riportato una condanna per esercizio arbitrario delle proprie ragioni, nonché sottoposto a procedimenti penali per ricettazione, guida in stato di ebbrezza e calunnia.
