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Cila superbonus, obbligo di soccorso per il Comune

L’amministrazione comunale è obbligata ad assistere il cittadino nella correzione di errori contenuti nella sua Cila superbonus. La comunicazione non può essere dichiarata inefficace senza un contraddittorio. Questo importante principio è stabilito dalla sentenza n. 1651 del 2025, con la quale il Consiglio di Stato ha analizzato la struttura della cd Cilas. Il caso affrontato dai giudici riguarda una Cilas presentata a dicembre 2021, nel pieno del picco del superbonus. Il Comune l’ha dichiarata inefficace a marzo del 2024, quando ormai era scattato l’ultimo blocco delle cessioni dei crediti. La stessa sentenza evidenzia che i contribuenti non avevano più la possibilità di presentare una nuova Cila, essendo scaduto il termine massimo in data 17 febbraio 2023. Questa dichiarazione di inefficacia ha così creato un danno notevole ai proprietari dell’immobile. Per i giudici il generale dovere di soccorso istruttorio obbliga il Comune ad assumere nei confronti del privato una condotta ispirata a buona fede e collaborazione, consentendo a chi ha avviato un procedimento amministrativo di rimediare ad omissioni, inesattezze e irregolarità.


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