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Confisca sul conto dello studio solo se c’è collegamento con il reato

I giudici di legittimità hanno annullato un sequestro su un c/c intestato a uno studio professionale per mancanza di motivazione sul collegamento tra la somma e il reato contestato. Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 13783 dello scorso 8 aprile, hanno ridefinito i criteri di confisca e sequestro, chiarendo che il profitto del reato deve derivare direttamente o indirettamente dal fatto illecito e deve essere entrato nel patrimonio dell’indagato. La confisca di denaro richiede quindi una dimostrazione del nesso causale con il reato. Viene superato in questo modo il vecchio orientamento che considerava il denaro come fungibile e facilmente confondibile. Se non c’è collegamento diretto tra la somma sequestrata e il reato, il sequestro può avvenire solo per equivalente, ma nel caso della bancarotta fraudolenta manca una base legale per questa forma. 


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