Nuove pagelle fiscali, il concordato spinge bar e macellai. Male farmacie e ristoranti
Il debutto sul campo del concordato preventivo biennale sembra aver iniziato a smuovere il panorama dell’affidabilità fiscale dei lavoratori autonomi. Molto, tuttavia, resta ancora da fare per far pendere la bilancia dal lato dell’affidabilità fiscale, quella indicata da un voto pari almeno a 8 nella pagella degli indicatori ISA che misurano il rischio evasione delle partite Iva. Lo suggeriscono i risultati registrati nel 2023 nel confronto con l’anno prima, reso possibile dai dati diffusi qualche giorno fa dal Dipartimento delle Finanze e sintetizzati nelle tabelle pubblicate a lato dell’articolo che si concentrano sui codici ISA con almeno 10 mila contribuenti. Nel 2023, il 44,74% delle partite Iva ha raggiunto il voto 8 negli ISA, in lieve aumento rispetto al 44,13% del 2022. Solo 190 mila contribuenti hanno raggiunto il massimo punteggio grazie al concordato. Le dichiarazioni ‘a rischio’ sono diminuite dello 0,76%, ma restano maggioritarie. I miglioramenti maggiori si registrano tra baristi, pasticceri e macellai. In calo l’affidabilità di farmacisti, psicologi e settore edile. I meno affidabili? I ristoranti.