Concordato fiscale, un tetto del 10% alla revisione dei redditi
Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che apporta modifiche al concordato preventivo biennale. Rispetto alla vecchia edizione viene prevista la maxi deduzione del costo del lavoro. Non è passata, invece, l’estensione del ravvedimento speciale ai redditi del 2023, che avrebbe aperto le porte del concordato fiscale anche a chi ha pendenze arretrate con l’Agenzia delle Entrate. Per l’adesione al concordato biennale il termine è stato posticipato al 30 settembre ed è stato previsto che la semplice notifica di un avviso bonario non ne determina la decadenza, che si configura solo con la mancata regolarizzazione dello stesso entro 60 giorni. Ma la nuova edizione del concordato fiscale prevede anche un tetto massimo del 10% agli incrementi di reddito che il Fisco potrà proporre ai contribuenti con il miglior indice di affidabilità fiscale. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Concordato, tetto alle richieste solo per chi è già affidabile’ – pag. 2 e Italia Oggi: ‘Il concordato non si è ravveduto’ – pag. 23)