Valute estere, plusvalenze in Redditi per chi movimenta i conti correnti
Detenere cripto valute per importi superiori a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi può richiedere di dover dichiarare le plusvalenze nel modello Redditi non soltanto a chi si avvale di intermediari esteri. Infatti, in base all’art. 67 del Tuir, costituiscono redditi diversi le cessioni di valute estere ‘oggetto di cessione a termine o rivenienti da depositi o conti corrente’; con la precisione che per ‘cessione a titolo onerosa’ si intende anche il prelievo delle valute dal deposito o conto corrente. La disciplina riguarda i redditi conseguiti da residenti al di fuori dell’esercizio di arti e professioni e da imprese commerciali e, quindi, da persone fisiche, società semplici e da enti non commerciali al di fuori dell’attività di impresa. L’articolo si sofferma sui casi in cui emergono redditi diversi per conti corrente con saldo eccedente la soglia. Per verificare la presenza di plusvalenze tassabili, occorre confrontare il ‘corrispettivo della valuta’ in base al tasso di cambio alla data della cessione o del giorno antecedente più prossimo rispetto al ‘costo della valuta’.