Doppio rischio se non si rispetta la riservatezza dei dipendenti
Una recente decisione del Garante per la protezione dei dati personali afferma che la privacy costituisce un tema di centrale importanza in merito alla gestione dei controlli a distanza dei dipendenti. Il caso riguarda un’azienda che, nel predisporre contestazioni disciplinari, ha utilizzato conversazioni tramite social nonché contenuti del profilo Facebook privato di un dipendente. Sebbene tali contenuti fossero stati ‘inoltrati’ spontaneamente all’azienda da colleghi o soggetti terzi, il Garante ha comunque ritenuto illecito il trattamento dei dati, rilevando la violazione dei principi di liceità, finalità e minimizzazione, oltre all’art. 113 del Codice privacy. Il provvedimento conferma che anche il solo utilizzo di dati personali ricevuti da terzi costituisce trattamento e impone al datore una verifica rigorosa della liceità e della pertinenza. La raccolta e l’impiego di screenshot di post o messaggi privati, se non sorretti da un’idonea base giuridica, possono determinare gravi conseguenze sanzionatorie.