Csm, pratica a tutela dei magistrati del massimario della Cassazione
Si inasprisce lo scontro tra giustizia e politica. Mentre al Senato proseguono le votazioni sul ddl costituzionale sulla separazione delle carriere, ieri tutti i consiglieri togati del Csm e i laici in quota alle opposizioni hanno chiesto l’apertura di una pratica a tutela dei magistrati del Massimario della Cassazione autori della controversa relazione sulle norme del decreto sicurezza e sui migranti. Una richiesta necessaria, secondo i firmatari, dopo che il Guardasigilli Nordio si era detto ‘incredulo’, annunciando di aver dato mandato al proprio ufficio di gabinetto per conoscere il regime ordinario di divulgazione delle relazioni e, poi, qualificando l’intervento del Massimario ‘irriverente verso il Capo dello Stato’, ‘improprio’, perché oltraggerebbe il Parlamento e ‘imprudente’, perché contenente un ‘giudizio preventivo (…) netto e polemico’. Reazioni che per i togati del centrosinistra ‘trascendono il piano della dialettica politico-istituzionale, trasmettendo alla pubblica opinione una immagine deformata dell’ufficio del Massimario e del ruolo dei magistrati che la compongono’.