Invalidità mai sotto 603 euro
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 94/2025 depositata ieri, ha dichiarato illegittima la riforma Dini delle pensioni, accogliendo un ricorso della Corte di cassazione. L’assegno d’invalidità va sempre integrato al minimo. Non soltanto a chi, come già avviene, ha svolto attività lavorativa prima del 31 dicembre 1995, ma anche a chi, finora escluso, ha lavorato soltanto dal 1°gennaio 1996 (regime contributivo). Ai pensionati d’invalidità la sentenza riconosce il diritto a vedere adeguato il proprio assegno mensile a 603,40 euro, però solo per il futuro e senza arretrati. L’Inps, infatti, ha fatto presente che un’eventuale pronuncia di accoglimento avrebbe prodotto un ingente aggravio per la finanza pubblica. Ragion per cui la Consulta ha deciso di far decorrere gli effetti della sentenza dal giorno seguente alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.