Una via d’uscita per il fallito
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza del 3 luglio scorso (causa C-582/23), ha deciso che il consumatore dichiarato fallito ha una via di salvezza se le clausole contrattuali che hanno generato i suoi debiti sono abusive. L’abusività va rilevata d’ufficio dal giudice fallimentare, il quale è tenuto a dichiarare il carattere eventualmente illegittimo delle clausole contrattuali alla base dei crediti, anche in assenza di un’eccezione sollevata dalle parti e anche dopo l’approvazione dell’elenco dei crediti. Il rinvio pregiudiziale è stato sollevato da un tribunale fallimentare polacco, investito della procedura di insolvenza di un consumatore.
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