Migranti nei Cpr, la Consulta avverte: serve una legge per garantire i diritti
Con la sentenza n. 96, pubblicata ieri la Corte costituzionale ha ribadito che gli interessi pubblici che si intendono tutelare con le norme sull’immigrazione non possono scalfire il carattere universale della libertà personale che, al pari degli altri diritti che la Costituzione proclama inviolabili, spetta ai singoli non in quanto partecipi di una determinata comunità politica ma in quanto esseri umani. I giudici delle leggi hanno dichiarato inammissibile la questione posta da un giudice di pace di Roma sulla presunta incostituzionalità del trattamento nei Centri di permanenza per i rimpatri dove vengono rinchiusi i migranti in attesa di espulsione. I giudici della Consulta ammoniscono il Parlamento: spetta al legislatore sanitario intervenire, non è compito della Corte costituzionale. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Migranti, libertà personale nei Cpr senza garanzie’ – pag. 10 e Italia Oggi: ‘Cpr bocciati: deve intervenire il legislatore’ – pag. 30 )