Trasparenza salariale, un anno per adeguare i sistemi interni
La direttiva UE 2023/970, da recepire entro il 7 giugno 2026, introduce obblighi di trasparenza retributiva per garantire parità salariale tra uomini e donne. Le imprese dovranno indicare già negli annunci di lavoro la retribuzione prevista e non potranno più chiedere ai candidati informazioni sulle retribuzioni pregresse. Durante il rapporto di lavoro, i criteri retributivi dovranno essere trasparenti e accessibili a tutti i dipendenti. Ogni lavoratore potrà richiedere dettagli sul proprio stipendio e sui livelli medi dei pari ruolo. Dal 2027, le aziende con oltre 250 dipendenti dovranno rendicontare pubblicamente il divario retributivo di genere. Se il gender pay gap supera il 5% e non è giustificato, sarà obbligatoria una valutazione congiunta con i lavoratori. Individuare i “lavori di pari valore” richiederà analisi organizzative e giuridiche. In caso di violazione, l’impresa dovrà dimostrare di non aver discriminato e potrà subire pesanti sanzioni e obblighi di disclosure.