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Il rientro nella rottamazione non salva il concordato

Con la risposta a interpello 176/2025 l’Agenzia delle Entrate ha sostenuto che la decadenza dalla rottamazione quater preclude l’adesione al concordato preventivo biennale se intervenuta prima dell’accettazione, ovvero ne comporta la decadenza se intervenuta successivamente, naturalmente in presenza di debiti scaduti, accertati in via definitiva, di importo non inferiore a 5 mila euro riferiti a tributi amministrati dalle Entrate o a contributi. La c.d. riammissione alla rottamazione quater, secondo le Entrate non avrebbe alcun effetto sanante ai fini del concordato fiscale. Nel caso esaminato l’impresa, nel 2024, era decaduta dalla rottamazione quater, avendo versato tardivamente una delle rate del piano. Intendendo accedere alla procedura di riammissione recentemente prevista dal legislatore, si chiedeva se ciò avrebbe evitato la decadenza dal Cpb. Risposta negativa da parte dell’Amministrazione finanziaria. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Cpb e rottamazione, duo fatale’ – pag. 24)


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