Trust interposto, l’accertamento del Fisco spesso in fuori gioco
Una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate a interpello 145 dello scorso 28 maggio interviene in materia di trust interposto. Ripropone un tema fondamentale ovvero i rapporti tra i contribuenti e il Fisco che devono essere improntati ‘al principio della collaborazione e della buona fede’. Il rispetto delle regole e il divieto di abuso delle stesse sono richiesti ai contribuenti, ma anche all’Amministrazione finanziaria. A quest’ultima, in particolare, è richiesto di emettere atti dal lessico chiaro, privo di contraddizioni e con inequivoci riferimenti normativi. Tenendo ciò a mente, la prassi in materia di trust interposto spesso si allontana da tali principi. L’accertamento in base all’art. 37, comma 3, del Dpr 600/73 si basa su elementi indiziari volti a dare rilevanza a una realtà che non emerge da risultanze formali. Invece, il vaglio sulla soggettività in base all’articolo 73 del Tuir dovrebbe essere basato esclusivamente su elementi formali.