Partite Iva al salasso fiscale
Nel 2024 sono state aperte quasi 500 mila nuove partite Iva, con un incremento dell’1,3% rispetto al 2023. La prima dichiarazione dei redditi rischia di essere pericolosa per coloro che non si sono organizzati in corso d’anno accantonando parte degli introiti in vista del pagamento di giugno (slittato al 21 luglio) che può risultare particolarmente oneroso. I contribuenti senza ritenuta d’acconto, quindi praticamente tutti esclusi i professionisti non in regime forfettario, dovranno infatti versare integralmente le imposte dovute per l’anno 2024 e gli acconti per l’anno 2025. Questo fenomeno colpisce principalmente i contribuenti forfettari che fatturano senza ritenuta d’acconto e quindi senza che vi sia una anticipazione del pagamento di una quota di imposte in corso d’anno e si trovano, poi l’anno successivo a quello di apertura della partita Iva a dover corrispondere l’intero monte imposte dell’anno precedente.