Global tax in crisi, ma attenzione agli errori nella reportistica Cbcr
La Global Minimum Tax, sempre meno globale e più europea, resta una realtà per i gruppi italiani, che devono affrontare gli adempimenti del Pillar 2. Il G7 e l’OCSE puntano a ulteriori semplificazioni, tra cui il CbCR safe harbour, basato sulla reportistica Paese per Paese. L’OCSE ha individuato errori comuni nei report, come imprecisioni nei dati, errata compilazione di campi, tassi di cambio sbagliati, e mancata indicazione delle fonti. Errori nei dividendi e nei perimetri di gruppo sono frequenti. La normativa italiana prevede sanzioni fino a 50.000 euro. Se il report non è qualificato, si perde il beneficio del safe harbour, anche negli anni successivi, e si applicano le complesse regole ordinarie. Tuttavia, solo errori rilevanti su ricavi e utile ante imposte contano ai fini della semplificazione.