Caporalato, la Cassazione precisa i confini
Il datore di lavoro che corrisponde una retribuzione difforme da quelle previste dai Contratti Collettivi nazionali commette il reato di caporalato. Analogo reato si verifica quando non paga gli straordinari dovuti ai dipendenti, quando viola reiteratamente le normative in materia di orario di lavoro e di salute e sicurezza sul lavoro, non ottemperando, ad esempio, agli obblighi di formazione dei lavoratori. A stabilirlo è la Corte di cassazione nella sentenza n. 24298 del 1°luglio scorso che si è espressa in merito ad un caso relativo al reato di caporalato. Nel caso analizzato è emerso che i lavoratori agricoli, nei periodi di maggior lavoro, dalla primavera all’autunno, lavoravano anche la domenica e spesso non facevano la pausa. Inoltre, anziché lavorare per 39 ore, come previsto dal contratto di categoria, i braccianti lavoravano per 48 ore settimanali.