Retribuzioni in salita ma restano inferiori del 9% rispetto al 2021
Nel periodo gennaio-giugno 2025 la retribuzione oraria media è cresciuta del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’Istat evidenzia che l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a giugno segna un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 2,7% rispetto a giugno 2024. L’aumento tendenziale è stato del 2,9% per i lavoratori della Pa, del 2,7% per quelli dei servizi privati e del 2,3% per i dipendenti dell’industria. I settori con gli aumenti tendenziali maggiori sono i ministeri (+6,9%), militari-difesa e energia elettrica (+6,7%) e forze dell’ordine (+5,8%). Nel comunicato l’Istat sottolinea l’intensità dell’attività negoziale nel secondo trimestre di quest’anno che ha portato al recepimento di 10 accordi. Se nel privato a fine giugno poco meno di tre dipendenti su dieci sono in attesa di rinnovo del Ccnl, nel pubblico tutti i dipendenti sono in attesa di rinnovo, visto che gli accordi siglati riguardano il triennio 2022-2024. Alla fine di giugno risultano in vigore 44 contratti, che coinvolgono 7,4 milioni di dipendenti, pari al 54% del monte retributivo complessivo.