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Giustizia, 500 giudici da remoto per smaltire l’arretrato

Per gestire l’arretrato monstre il ministero della Giustizia punta sui giudici da remoto. Nel decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri trova posto anche l’aumento di 58 unità dell’organico del personale della magistratura ordinaria. In via temporanea cambiano le regole dei tirocini per i magistrati. Previsti poteri speciali per i capi degli uffici e modifiche alla legge Pinto sul pagamento degli indennizzi. Diventa, dunque, realtà il decreto legge approvato ieri che prevede l’inserimento nella pianta organica di 500 giudici presso gli uffici giudiziari di primo grado. Al Csm spetterà il compito di individuare gli uffici giudiziari destinatari delle applicazioni a distanza. Saranno ammessi i magistrati che operano in una sede diversa da quelle individuate. I giudici stessi proporranno domanda di partecipazione. L’applicazione terminerà la sua efficacia il 30 giugno 2026. Nel caso in cui il giudice abbia già espletato i 50 incarichi richiesti prima di quella data, potrà essere assegnato a un ulteriore pacchetto di provvedimenti. 


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