L’avvocato può guidare società
Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega per la riforma dell’ordinamento forense. Tra le novità emerge che l’avvocato potrà assumere la carica di amministratore nelle società di capitali. E quando un procedimento, giudiziale o meno, si conclude con un’intesa, tutti i soggetti che ne sono stati parte risultano responsabili in solido per il pagamento del compenso ai legali che vi hanno prestato l’opera. Il compenso del professionista può essere legato al raggiungimento di obiettivi, mentre la natura di titolo esecutivo del parere di congruità emesso dall’Ordine sull’onorario del legale potrà essere esteso ad ipotesi diverse da quella dell’equo compenso prevista dall’art. 7 della legge n. 49/2023. Le novità del Ddl di riforma riducono, dunque, l’area delle incompatibilità professionali. Il legale potrà diventare amministratore unico oppure consigliere delegato, presidente o liquidatore, anche con poteri individuali, nelle società di capitali.