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Professionisti, soglia del forfettario con verifica solo sugli incassi effettivi

Uno dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate nel corso di Speciale Telefisco 2025 è che ai fini della verifica del superamento degli 85 mila euro di compensi, il professionista in regime forfettario deve continuare a fare riferimento agli incassi effettivi intervenuti nel periodo d’imposta, a prescindere dal fatto che le relative prestazioni siano state portate a termine nell’esercizio precedente. Trova conferma così quanto espresso in passato con la circolare 10/E/2016. Il dubbio era dovuto alle modifiche apportate dall’art. 5 del Dlgs 192/2024 all’articolo 54 Tuir: dal 2024 le somme percepite dal professionista nel periodo di imposta successivo a quello in cui le stesse sono state corrisposte dal sostituto d’imposta si imputano al periodo di imposta in cui sussiste l’obbligo per quest’ultimo di effettuare la ritenuta. Quindi, in caso di una fattura incassata a gennaio 2026 ma pagata dal committente a dicembre 2025, con effettuazione della relativa ritenuta, per il lavoratore autonomo l’importo entra nel reddito dell’anno precedente, periodo in cui andrà scomputata anche la ritenuta subita.


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