Dati anonimi, gli eurogiudici ampliano la definizione
La Corte di giustizia della Ue, con la decisione dello scorso 4 settembre, ha definito il dato anonimo. I giudici di Lussemburgo hanno superato l’idea di anonimato ‘assoluto’, ritenendo che esso vada valutato caso per caso, in base al contesto e alle risorse disponibili per reidentificare l’interessato. Un dato pseudonimizzato può dunque essere considerato anonimo se, per chi lo riceve, non è ragionevolmente possibile risalire alla persona, per vincoli giuridici, limiti tecnici o costi eccessivi. Viene così rigettata la tesi secondo cui la sola esistenza di informazioni identificative rende sempre i dati personali. La Corte introduce la nozione di dati “impersonali”, riconoscendo una dimensione relativa del dato personale, legata alle circostanze concrete del trattamento. Tale impostazione, più aderente alla realtà digitale, favorirà una circolazione sicura dei dati, con importanti ricadute ad esempio nella ricerca scientifica.