Lavoratori all’estero, polizze sanitarie imponibili
Con la risposta 249 di ieri l’Agenzia delle Entrate analizza il regime tributario dei premi versati a un’associazione sanitaria per tutelare i dipendenti all’estero a fronte di eventi quali malattia, infortunio e maternità. Dall’istanza emerge che il premio è interamente versato dal datore di lavoro alla società assicurativa ed è quantificato per singolo dipendente: per i lavoratori all’estero la copertura è estesa anche ai familiari a carico. Per il soggetto istante l’obbligatorietà della polizza fa sì che i premi debbano essere considerati esenti fiscalmente e non debbano rientrare nel limite di esenzione dei fringe benefit. Di parere opposto l’Agenzia delle Entrate secondo la quale il contratto di assicurazione sanitaria sottoscritto dal datore non può essere ricondotto né alla categoria dei contributi assistenziali né alla categoria dei contributi previdenziali. Pertanto, il premio della polizza deve concorrere a formare il reddito di lavoro dipendente.