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Le imprese sulla manovra ‘Non spingerà la crescita’

Le parti sociali audite ieri in commissione Bilancio al Senato hanno detto che la manovra non investe per la crescita dell’economia. Chiedono correzioni. Anche il Fondo monetario ha evidenziato che l’Europa sta vivendo una fase di bassa crescita che durerà e che l’aumento del debito rischia di mettere a rischio il modello sociale europeo. Confindustria ritiene che la manovra è ‘senza impatto significativo sul Pil’ e ‘non ha una dimensione adeguata a rilanciare la competitività delle imprese’ pur contenendo misure gradite come l’iperammortamento e la Zes unica nel Sud. La Confederazione chiede però di cancellare l’inasprimento fiscale sui dividendi delle società partecipate, fare marcia indietro sul divieto di compensazione tra crediti d’imposta e debiti previdenziali e assicurativi e agire contro il caro-energia. Per Confcommercio e Confesercenti il taglio dell’Irpef non basta a spingere i consumi. Divisi i sindacati. La Cgil parla di manovra ‘inadeguata e ingiusta’. La Uil evidenzia ‘elementi positivi, ma con ancora molto da fare’. La Cisl, invece, giudica la manovra ‘ampiamente positiva’.(Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Confindustria: serve piano a tre anni, Pnrr ed energia le urgenze’ – pag. 4 e Italia Oggi: ‘Manovra, parti sociali deluse’ – pag. 3)


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