Retribuzioni diversificate, è il datore di lavoro a dover provare che non discrimina
Secondo la direttiva 970/2023, in caso di contenzioso, spetta sempre al datore di lavoro provare l’insussistenza della discriminazione retributiva. L’art. 18, infatti, stabilisce una deroga al principio dell’onere della prova prevedendo che compete alla parte convenuta provare l’insussistenza della discriminazione retributiva diretta o indiretta nel caso in cui i lavoratori che si ritengano lesi dalla mancata osservazione del principio della parità della retribuzione abbiano prodotto dinanzi a un’autorità competente elementi in base ai quali si possa presumere che ci sia stata discriminazione. Questa impostazione rischia di produrre un forte aumento del contenzioso soprattutto se si considera che l’esito negativo di un giudizio per il lavoratore non comporta per lo stesso l’onere delle spese di giustizia.