Giustizia, al voto tra il 5 e il 20 marzo I dubbi dei giuristi: così violata la prassi
Non prima del 5 marzo e non oltre il 20 marzo si terrà il referendum confermativo sulla separazione delle carriere dei giudici. Dunque, il prima possibile. L’Esecutivo è intenzionato a sfruttare il favore dei sondaggi per il Sì, ancora in vantaggio; inoltre, la linea è quella di depoliticizzare il più possibile il tema della giustizia mettendo una buona distanza di sicurezza dalle amministrative di primavera. Le motivazioni del Governo, però, derogano a una prassi costituzionale inaugurata dal Governo Amato per il referendum confermativo sulla riforma del Titolo V del 2001 e da allora sempre rispettata: attendere cioè tutti i tre mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale di cui parla la Costituzione per dare tempo a tutti gli attori che ne hanno diritto di fare richiesta di referendum. Di raccolta di firme tra i cittadini per la verità al momento non c’è traccia, anche se con la possibilità di raccolta online i tempi ci sarebbero.