Rassegna Fiscale

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Case all’estero senza segreti

L’Italia si è impegnata ad aderire entro il 2029 o il 2030 allo scambio automatico di informazioni sul patrimonio immobiliare. Ancora non esiste, infatti, un meccanismo che consenta di condividere informazioni sui beni immobili. La mancanza di un quadro strutturato ha lasciato scoperto un ambito che resta vulnerabile all’evasione, considerando che la proprietà e le transazioni immobiliari ‘presentano spesso elementi transfrontalieri’. Servono, pertanto, meccanismi più efficienti per garantire che le autorità fiscali possano accedere alle informazioni sugli immobili detenuti all’estero e sui redditi da essi derivanti, affermano i 25 Paesi (Italia compresa) in una dichiarazione congiunta. Il nuovo schema si sviluppa su due livelli: il primo riguarda la condivisione dei dati su chi possiede immobili all’estero; il secondo si concentra, invece, sui redditi ottenuti da questi immobili, con le eventuali plusvalenze. 


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