Accessi e ispezioni, per l’Italia un’altra censura della Cedu
La Corte europea dei diritti dell’uomo, con la sentenza Agrisud di ieri, ha confermato l’orientamento oramai consolidato in favore del contribuente. Secondo la Corte Ue l’ordinamento italiano non offre garanzie sufficienti a presidio delle verifiche fiscali invasive effettuate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Nel caso analizzato le società ricorrenti lamentavano l’eccessiva discrezionalità degli organi accertatori nel disporre accessi e acquisizioni documentali e, soprattutto, la mancanza di un controllo giurisdizionale effettivo, sia preventivo sia successivo. Nel caso Agrisud, relativo a otto società sottoposte a verifiche tra il 2018 e il 2022, i giudici di Strasburgo osservano che le autorizzazioni agli accessi erano generiche, prive di una motivazione sostanziale che giustificasse l’ingerenza nei locali commerciali. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Ispezioni fiscali, Italia colpevole’ – pag. 25)
