Tregua fiscale ad ampio raggio
Tregua fiscale sì, condono no. Così si può riassumere quanto contenuto nella bozza della legge di Bilancio 2023 che prevede la definizione agevolata delle somme dovute a seguito di controllo automatizzato delle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021 per le quali il termine di pagamento non è ancora scaduto al 1°gennaio 2023, con pagamento rateizzato del dovuto e applicazione delle sanzioni ridotte al 3%; le somme già versate restano acquisite e, in caso di mancato pagamento di quanto dovuto, la definizione non produrrà alcun effetto. Si reintroduce la regolarizzazione delle irregolarità formali, concernenti infrazioni o inosservanze relative a obblighi o adempimenti che non rilevano ai fini della determinazione dei tributi, commesse fino al 31 ottobre scorso, con un pagamento una tantum di 200 euro per ciascun periodo d’imposta, cui le infrazioni si riferiscono. Gli avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione, non impugnati e ancora impugnabili alla data del prossimo 1°gennaio e quelli notificati dalle Entrate successivamente, ma fino al 31 marzo prossimo, sono definibili con acquiescenza entro il termine indicato ma con la riduzione a un diciottesimo delle sanzioni irrogate. Questa possibilità è prevista anche per gli atti di recupero non impugnati o impugnabili alla data di entrata in vigore della manovra e notificati entro il 31 marzo 2023.