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Arriva la voluntary per le criptoattività, con sanzioni allo 0,5%

Nella manovra 2023 non ci sarà una voluntary disclosure generalizzata ma una mirata sulle criptoattività per chi non le ha dichiarate nel quadro RW. Potranno mettersi in regola sia le persone fisiche che le imprese. L’imposta di bollo è del 2 per mille. Possibilità di rivalutazione con imposta al 14% per la determinazione di plusvalenze e minusvalenze. Sono questi i principali piani di azione della legge di Bilancio per segnare uno spartiacque su un tema che finora è stato disciplinato solo dalle risposte a interpello dell’Agenzia delle Entrate. Chi non ha provveduto ad indicare nel quadro RW della dichiarazione annuale dei redditi le criptoattività detenute al 31 dicembre 2021 e redditi realizzati potrà presentare una dichiarazione attraverso la quale effettuare un’emersione. Chi non ha realizzato redditi dovrà versare una sanzione ridotta dello 0,5% per ogni anno sul valore delle attività non dichiarate. Chi, invece, ha ottenuto dei redditi dalle cripto-attività dovrà versare un’imposta sostitutiva del 3,5% del valore delle attività detenuta al termine di ogni anno o al momento del realizzo.


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