Il calo dei prezzi dell’energia lima l’inflazione al 9,1%
A febbraio l’inflazione è cresciuta di due decimi di punto e del 9,1% su base annua contro il 10% di gennaio. Il rallentamento riscontrato dall’Istat è motivato dal calo dei beni energetici mentre restano alte le tensioni sui listini dei beni alimentari. Quelli lavorati segnano un +15,5% dal 14,9% di gennaio e quelli non lavorati un +8,7% dall’8%. Aumenti anche per i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi ai trasporti. Così l’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera dal +6,0% al +6,3%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,4%. La nota diffusa dall’Istituto di statistica evidenzia che ‘si mantengono le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei beni alimentari, lavorati e non, dei tabacchi e dei servizi, quasi tutti in accelerazione tendenziale. Come conseguenza di tali andamenti, si accentua la crescita su base annua della componente di fondo e quella del c.d. ‘carrello della spesa’ che risale al 12,7% dopo il rallentamento di gennaio’.
