Primi vantaggi della nuova Irpef per i redditi tra 15 e 28 mila euro
Chi ci guadagna (e chi ci perde) con la riforma dell’Irpef? Per la risposta occorrono due avvertimenti: quella approvata ieri è una legge delega, che detta le Linee guida della riforma ma non evidenzia gli snodi applicativi fondamentali come la misura delle aliquote. Secondo: quando cambiano le aliquote si modifica anche la curva delle detrazioni per carichi familiari e lavoro, e il risultato finale dipende da entrambi i fattori. In ogni caso possiamo capire dove sta andando il nuovo fisco. La flat tax è l’obiettivo di fondo. Passaggio intermedio è la riduzione da 4 a 3 aliquote Irpef mentre gli scaglioni di reddito si sono già ridotti da 5 a 4 con la manovra del 2022. L’ipotesi più plausibile è quella che prevede l’accorpamento dei primi due scaglioni estendendo fino a 28 mila euro di reddito lordo annuo l’aliquota del 23% che oggi si ferma a 15 mila euro per alzarsi al 25% sui redditi superiori. Il resto del panorama Irpef non cambierebbe e, dunque, il 35% per i redditi tra 28 mila e 50 mila euro e il 43% sopra.
