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Arresto e ammende in caso di appalti e distacchi illeciti

Oggi la Camera dei deputati voterà il Ddl di conversione del decreto Pnrr. Resta inalterata la nuova disciplina sanzionatoria per gli appalti e i distacchi illeciti. La novità più importante per entrambe le fattispecie è l’introduzione della sanzione penale dell’arresto fino a un mese o dell’ammenda di 60 euro per ogni lavoratore occupato e per ogni giornata di occupazione, a carico sia di chi fornisce la manodopera che di chi la utilizza. Previsto un aumento di pena in caso di sfruttamento di minori, di recidiva nei tre anni precedenti e di finalità specifica di eludere norme inderogabili di legge o di contratto collettivo. Le pene pecuniarie proporzionali non possono in ogni caso essere inferiori a 5 mila né superiori a 50 mila euro. Il decreto Pnrr introduce dunque nuovi rischi per chi ricorre all’appalto o al distacco al di fuori dei presupposti di legge, che si aggiungono a quello già esistente di costituzione del rapporto di lavoro in capo all’effettivo utilizzatore della prestazione. Il decreto precisa che il regime di solidarietà tra committente e appaltatore, rispetto agli obblighi retributivi e contributivi, si applica anche nei casi di appalto e distacco illeciti. 


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