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Il soggiorno di un anno è rinnovabile

Vale fino a un anno il permesso di soggiorno per i c.d. nomadi digitali. I lavoratori extracomunitari altamente specializzati, che svolgono la prestazione da remoto, potranno ottenere un titolo di soggiorno per lavoro al di fuori delle quote del decreto flussi. Lo prevedeva la legge n. 25/2022, di conversione del decreto Sostegni-ter, disciplinata ora dal decreto interministeriale, che stabilisce modalità e requisiti dei lavoratori per la permanenza nel Bel Paese. La norma si riferisce a chi svolge attività lavorativa da remoto, in via autonoma o per un’impresa anche non residente nel territorio dello stato italiano. Si tratta perlopiù di professionisti, collaboratori o anche dipendenti, che trasferiscono frequentemente il proprio luogo di lavoro. Gli ingressi e i soggiorni per periodi superiori a 90 giorni sono consentiti al di fuori delle quote fissate annualmente per i lavoratori extracomunitari e valgono per i lavoratori che hanno un reddito minimo non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (circa 28 mila euro annui).


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