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Reshoring di attività estere, incentivi ancora fermi

Tra le novità del Dlgs n. 209/2023 dedicato alla fiscalità internazionale, un ruolo importante ricoprono gli incentivi in favore delle imprese che trasferiscono in Italia attività economiche esercitate in territori extracomunitari ed extra-See. L’agevolazione consiste in una riduzione del 50% della base imponibile Ires (Irpef) e Irap riferita all’attività impatriata, per sei periodi di imposta. La misura, però, non è ancora operativa perché si attende il via libera Ue. Restano ancora importanti incertezze applicative. Il beneficio interessa sia il vero e proprio ‘reshoring’ sia le attività trasferite ex novo in Italia, anche da parte di soggetti esteri e anche nel caso l’attività confluisca ‘soltanto’ in una stabile organizzazione italiana. La norma richiede di trasferire in Italia attività di impresa o esercizio di arti e professioni in forma associata, ma non definisce il perimetro dei beneficiari, tra i quali dovrebbe rientrare anche chi non esercita attività d’impresa in via prevalente. Da chiarire il perimetro degli asset trasferibili in Italia. 


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