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Aiuti 2020, al via le lettere di compliance

Con un provvedimento di ieri l’Agenzia delle Entrate suggerisce due possibilità con le quali i contribuenti potranno rispondere alle lettere di compliance che invitano chi non ha indicato correttamente nei modelli Redditi, Irap e 770 relativi al periodo d’imposta 2020, gli aiuti di Stato e gli aiuti in regime ‘de minimis’ a mettersi in regola. Gli interessati potranno avvalersi della casella Pec, dedicata a coloro che sono presenti nell’Indice nazionale dei domiciliati digitali delle imprese e dei professionisti o dell’invio per posta ordinaria in mancanza di indirizzo Pec. In entrambi i casi, i medesimi dati sono consultabili dall’interessato nel proprio cassetto fiscale. Se l’anomalia che ha impedito l’iscrizione nei Registri aiuti di Stato è imputabile a errori di compilazione del prospetto ‘Aiuti di Stato’ della dichiarazione, il contribuente può presentare una dichiarazione integrativa recante i dati corretti pagando una sanzione da 250 a 2mila euro. Se l’anomalia è dovuta ad altre cause il contribuente può presentare una dichiarazione integrativa, restituendo per intero l’aiuto illegittimamente fruito. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Compliance per gli aiuti di stato’ – pag. 21)


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