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Le risorse per l’industria dell’auto ridotte a sorpresa di 4,6 miliardi Allarme di aziende e sindacati

Tra le pieghe della legge di Bilancio emerge che l’impatto reale sul deficit, l’effetto espansivo, nel 2025 è di 10,4 miliardi di euro, ben lontano dai 30 con cui la misura il Governo. A farne le spese questa volta è l’industria dell’automobile. Tra i 9,4 miliardi di vecchi programmi di spesa che vengono definanziati c’è infatti il Fondo Automotive, destinato ad agevolare anche con gli incentivi la transizione verso le auto elettriche. C’era un miliardo fino al 2030, che viene pesantemente decurtato: nel 2025 restano 450 milioni, poi 200 l’anno. Lo Stato risparmia 3,7 miliardi nei prossimi 5 anni, 4,5 fino al 2030 e l’industria protesta. I sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm si dicono profondamente preoccupati e fortemente contrari. Ieri Palazzo Chigi ha convocato i sindacati per discutere della prossima manovra il 4 novembre poi, il 13, sarà il turno delle imprese. A fronte degli 8,2 miliardi di definanziamenti, le tabelle prevedono rifinanziamenti di vecchie spese per 4,4 miliardi. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Auto, tagliati 4,6 miliardi La manovra punta sulla Difesa’ – pag. 5)


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