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Royalty e dividendi, triplo test per individuare il beneficiario effettivo

Con due sentenze, una del 14 ottobre e l’altra del 3 settembre, la Corte di cassazione conferma l’importanza dei tre test per verificare lo status di beneficiario effettivo nei contesti, rispettivamente, della ritenuta ridotta su base convenzionale per le royalty e dell’esenzione da ritenuta sui dividendi prevista dalla direttiva madre-figlia. Il caso delle royalty riguarda un atto impositivo delle Entrate che ha negato l’applicazione della ritenuta ridotta del 10% dell’art. 12 del Trattato con il Lussemburgo. Il caso dei dividendi riguarda una holding olandese richiedente il rimborso della ritenuta del 5% applicata prudenzialmente dalla partecipata italiana. In entrambe le sentenze la Cassazione ha ribadito l’applicazione autonoma e disgiunta dei tre test fondamentali: substantive business activity test, dominion test e business purpose test, i quali prendono in considerazione dei ‘parametri spia’ o ‘indici segnaletici’ per stabilire se i percettori esteri delle royalty e dei dividendi possano essere considerati beneficiari effettivi.


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