Rinvio degli acconti, premiato chi aderisce al concordato
Piace a chi ha aderito al concordato preventivo biennale la proroga del versamento degli acconti, prevista da un emendamento in sede di conversione del Dl 155/2024. Naturalmente occorre possedere i requisiti per fruire della proroga a gennaio dei versamenti. Interessate sono le partite Iva che nel 2023 hanno dichiarato ricavi/compensi fino a 170 mila euro che potranno effettuare il pagamento della seconda rata di acconto entro il prossimo 16 gennaio. Ammesso anche il pagamento a rate, di pari importo, scadenti entro il giorno 16 di ogni mese a partire da gennaio 2025. La disposizione che riguarda le imposte sui redditi, le imposte sostitutive e la cedolare secca non presenta novità rispetto allo scorso anno, ma nel frattempo è arrivato il concordato fiscale. Necessaria una distinzione tra chi ha aderito entro la scadenza ordinaria e chi lo farà entro il 12 dicembre. Per gli aderenti al concordato il primo anno d’imposta prevede acconti ‘rafforzati’, calcolati aggiungendo una maggiorazione al metodo storico. La proroga consente di versare tali acconti entro gennaio senza oneri aggiuntivi. Per chi aderisce entro il 12 dicembre la proroga elimina il problema della capienza dell’acconto.