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Professionisti e studi associati a doppio filo nel concordato

Tutti i contribuenti intenzionati a valutare la convenienza dell’adesione al concordato preventivo biennale per il biennio 2025-2026 entro il maggior termine del 30 settembre, dovranno fare i conti con le novità del decreto legislativo, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 13 marzo e attualmente all’esame delle commissioni competenti. La novità più rilevante è l’esclusione dei forfettari dall’istituto. Previsto anche un restyling per le cause di esclusione e di cessazione. Nessuna modifica per le cause di decadenza. Il termine per l’adesione, slittato al 30 settembre, influisce sulle cause di esclusione legata alla presenza di debiti tributari erariali o contributivi almeno pari a 5 mila euro. La rimozione della causa ostativa può avvenire entro l’accettazione della proposta, per cui, con il correttivo, si guadagna più tempo. L’ingresso nel Cpb del singolo professionista che cumula l’attività singola con quella di socio/associato, non potrà verificarsi se lo studio associato o la società tra professionisti non farà la stessa adesione. Dunque, nel concordato le modifiche legano a doppio filo la sorte dell’adesione del professionista e della struttura. 


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