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L’assegno unico riporta in pista le addizionali

L’introduzione dell’Assegno unico e universale, riconosciuto dal 1°marzo scorso ai nuclei familiari con figli a carico minori di 21 anni, ha modificato il sistema delle detrazioni d’imposta, con effetti indiretti sulla determinazione delle addizionali regionale e comunale. Ma altre novità sono in arrivo con la prossima manovra. Limitandoci all’assegno unico universale, erogato ogni mese dall’Inps in base al numero di figli, le addizionali, fissate annualmente da Regioni e Comuni, si applicano sul reddito complessivo Irpef al netto degli oneri deducibili. Tuttavia, le addizionali non sono dovute se non è presente un’Irpef da versare. Pertanto, la sussistenza di oneri detraibili può comportare la riduzione dell’imposta fino al suo azzeramento, con conseguente inoperatività delle addizionali stesse. In presenza, invece, di un’Irpef dovuta, le addizionali colpiranno il reddito complessivo ristabilendo il meccanismo ordinario di funzionamento delle addizionali. Per le fasce di contribuenti a basso reddito rischio aggravi da quest’anno. 


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