Equo compenso in Aula alla Camera: sanzioni a chi accetta sotto il minimo
Ieri è arrivato in Aula, alla Camera, il provvedimento sull’equo compenso che dovrebbe essere votato in settimana. La proposta di legge, composta da 13 articoli, prevede che pubblica amministrazione, banche, assicurazioni e imprese con più di 50 lavoratori o un fatturato superiore a 10 milioni di euro debbano riconoscere ai professionisti un compenso commisurato alla quantità complessiva del lavoro e conforme ai compensi previsti dalla legge. Le clausole che non rispondono a queste caratteristiche sono considerate nulle. Secondo l’Unione nazionale delle Camere civili la norma risponde a interessi di carattere generale, perché garantisce sia la qualità della giustizia che la libertà e la dignità degli avvocati. Tutte le professioni sono concordi nel ritenere necessaria una norma sull’equo compenso ma non mancano perplessità. Tra le criticità il sistema sanzionatorio. La norma di fatto prevede che solo le professioni ordinistiche sono sanzionabili e non quelle non ordinistiche. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Equo compenso in arrivo’ – pag. 23)
