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Per i reati internazionali un Codice di riferimento

Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato il Codice dei crimini internazionali che interviene per assicurare che soprattutto i crimini di guerra descritti dallo Statuto di Roma, con il quale è stata istituita la Corte penale internazionale, possano essere assoggettati alla giurisdizione italiana. Il progetto si ispira al Codice penale, dal quale si distingue, con un titolo dedicato alle disposizioni di carattere generale e un titolo dedicato all’individuazione dei crimini di guerra. Un secondo provvedimento sarà dedicato, invece, ai temi dei reati di genocidio e contro l’umanità. Le disposizioni generali prevedono che sono puniti secondo la legge italiana i crimini commessi nel territorio dello Stato, come pure quelli commessi dal cittadino italiano in territorio estero oppure dallo straniero ai danni dello Stato italiano o di un cittadino italiano. Il reato commesso all’estero dallo straniero non ai danni dello Stato italiano né di un cittadino italiano è punito secondo la legge italiana, a condizione che il colpevole si trovi in Italia e non sia estradato. 


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