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La Cassazione: saluto fascista, si deve valutare il contesto

Prima di contestare il reato di apologia del fascismo a chi abbia alzato il braccio destro nel gesto del regime è necessario tenere conto del contesto complessivo in cui il fatto si è verificato. A sostenerlo la Corte di cassazione nella sentenza pronunciata lo scorso 18 gennaio. Una cosa è commemorare, dicono i giudici, un’altra è riorganizzare. Nel secondo caso prevalgono le circostanze che testimoniano l’intento di voler ricomporre il partito fascista. Assume importanza, pertanto, il contesto materiale o l’ambito in cui la manifestazione si è tenuta. Per i giudici ricordare non è la stessa cosa che rivitalizzare principi incostituzionali. Nel secondo caso il saluto fascista avrebbe anche la valenza, implicita ma chiara, di esternazione delle ideologie incompatibili con i principi costituzionali.  (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Il saluto romano può costituire reato’ – pag. 40 e Italia Oggi: ‘Commemorare può essere reato’ – pag. 25)


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