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Il premierato approda in Aula Braccio di ferro sul ballottaggio

Con il voto della sola maggioranza il disegno di legge Casellati, oggi, lascia la commissione Affari costituzionali del Senato per approdare in Aula. Il testo prevede l’elezione a suffragio universale e diretto del premier, che resta al potere per 5 anni grazie ad un sistema elettorale che ‘garantisce’ la maggioranza dei seggi in Parlamento e che non può essere rieletto dopo due mandati consecutivi. Previsto, soprattutto, che può essere sostituito solo una volta nella legislatura, e solo se sarà lui stesso a decidere di passare la mano a un parlamentare che fa parte della coalizione vincitrice delle elezioni. Questo non consentirà più governi tecnici e governi di larghe intese guidati da personalità non elette dai cittadini. Minimo il ritocco alla Costituzione. Vengono riscritti, infatti, solo gli articoli 92 e 94 ma l’effetto è quello di una vera e propria rivoluzione copernicana del nostro sistema istituzionale. Via libera della commissione all’emendamento Pera che rende più chiari i poteri del Capo dello Stato togliendo la controfirma a tutta una serie di atti presidenziali, tra cui la nomina dei giudici della Corte costituzionale. 


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