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Maltrattamenti non isolati per la flagranza differita

Spetta al Gip convalidare l’arresto in flagranza differita nei maltrattamenti familiari se da video, foto o altro documento informatico emerge l’ipotizzabilità del reato e se il fatto non risulta isolato ma costituisca l’ultimo anello di una catena di comportamenti lesivi o violenti. Il giudice non è tenuto invece a valutare la gravità degli indizi per stabilire l’abitualità delle condotte. A sostenerlo la Corte di cassazione che con la sentenza n. 16668 dello scorso 19 aprile ha chiarito le condizioni per applicare l’arresto in flagranza differita, esteso dalla legge n. 168/2023 sul contrasto alla violenza di genere e domestica. Il caso origina dalla decisione di un Pm di chiedere l’annullamento dell’ordinanza con la quale il Gip non aveva convalidato l’arresto in flagranza di un uomo, accusato dalla compagna di maltrattamenti. 


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