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Aumentano le norme ma i controlli sono pochi Caporalato e subappalti, la lotta resta impari

Negli ultimi 16 anni il conto annuale dei morti sul lavoro ha oscillato sempre intorno ai mille all’anno. Pochi i progressi, anche sul fronte dei controlli. La sicurezza sul lavoro in Italia è disciplinata da un Testo unico, ovvero dal decreto legislativo n. 81/2008 dell’allora ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Anche sedici anni fa si prevedeva la patente a punti per le imprese con l’intento di escludere dagli appalti pubblici quelle con alta frequenza di infortuni. Su pressione dei sindacati il tema è tornato di attualità. Oggi si chiama ‘patente a crediti’ e il decreto legge sul Pnrr la riserva solo al settore dell’edilizia. Il numero di ispettori è troppo basso rispetto alle imprese che in Italia sono più di 4 milioni per il 90% composte da meno di 10 dipendenti. Senza trascurare poi i lavoratori a nero che sono circa 3 milioni. Nel mirino caporalato e subappalti. L’Esecutivo sembra orientato ad inasprire le sanzioni amministrative contro i lavoro nero in edilizia e in agricoltura. Reintrodotte e aggravate le sanzioni penali per contrastare la somministrazione abusiva di lavoro. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘Cinque operai morti e un ferito gravissimo nel palermitano’ e ‘Nel 2024, in tre mesi, 191 persone hanno perso la vita sul lavoro’ – pag. 10)


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